La Fondazione Musica per Roma propone una stagione teatrale con la quale intende rinnovare il suo impegno programmatico al racconto del contemporaneo. Importanti nomi della drammaturgia italiana offriranno serate uniche nelle quali il linguaggio della contemporaneità prenderà la forma del racconto teatrale in dialogo con la musica.
Un duetto di parole e musica aprirà il 15 settembre la stagione teatrale della Fondazione Musica per Roma all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone con lo spettacolo “La guerra com’è” a favore di EMERGENCY: accompagnato dalla musica di Teho Teardo, l’attore Elio Germano darà corpo e voce al libro di Gino Strada “Una persona alla volta” in cui il fondatore della ONG racconta l’impegno contro la guerra.
Carlotta Vagnoli, classe 1987, è una scrittrice, autrice e speaker radiofonica fiorentina. Tramite i suoi canali social contribuisce, insieme a molte altre voci, a sensibilizzare sul tema della violenza di genere. Dal 2017 tiene lezioni di formazione nelle scuole superiori sulla stereotipizzazione di genere. Nel 2021 pubblica “Maledetta sfortuna”: vedere, riconoscere e rifiutare la violenza di genere, per Fabbri editore, seguito da Poverine, edito da Einaudi. Del 2022 il suo ultimo libro, “Memoria delle mie puttane allegre”, pubblicato da Marsilio. Dal 2022 è speaker per “Il mondo nuovo” di Radio1 Rai e conduttrice del format “Basement Café”. Dopo aver trovato le parole più efficaci per raccontare il femminicidio e la violenza di genere, nel 2024 pubblica il suo primo romanzo “Animali Notturni” (ed. Einaudi) dove dà voce a una generazione perennemente esclusa, sfruttata, messa da parte: quella dei millennials.
Carlotta Vagnoli a teatro porta un monologo inedito che sintetizza il suo punto di vista sul ruolo delle donne nella società attuale, e di come chi non corrisponde allo stereotipo della brava donna “angelo del focolare” sia tacciata di essere una stronza. In un mondo fatto a misura d’uomo, anche essere una stronza diventa una questione di sopravvivenza.
Dopo aver studiato decine di biografie per un programma tv sui libri, Claudio ha avuto una sorta di illuminazione: gli scrittori sono tutti matti. Hanno subito guerre mondiali, miseria, traumi infantili, hanno avuto genitori terribili, come minimo un paio di grandi amori non corrisposti. È gente che sta malissimo, parliamoci chiaro. Ne trova conferma anche nella letteratura scientifica: percentuali di suicidio altissime, ricoveri superiori alla media, disturbo bipolare quasi sicuro, alcolismo diffusissimo. Il problema è che Claudio, scrittore anche lui, ha un figlio di 4 anni che manifesta già velleità autoriali. Che fare? Come comportarsi? Il padre non ha dubbi: vietare l’utilizzo della penna! Censurare la poesia! Ma sopratutto lottare in incognito contro un sistema educativo che obbliga milioni di bambini e adolescenti, a leggere il pensiero, la filosofia, il flusso di coscienza di persone che, vuoi o non vuoi, erano gravemente disturbate. Ed è proprio sulle vite di questi scrittori che Claudio, durante tutto lo spettacolo, interviene con rapide e significative schede biografiche. Si parla di Cesare Pavese che si è imbottito di farmaci in una squallida stanzetta d’albergo torinese. Di Emilio Salgari che si è sventrato con un coltello da cucina. Psicotici come Campana, paranoici come Gadda, narcisisti come Gabriele D’annunzio. Giovanni Pascoli è morto di cirrosi epatica: il “fanciullino” era un’alcolista cronico che veniva raccattato per strada. Quanti lo sanno? Perché ci concentriamo sulla bellezza della perla e nascondiamo ai nostri gli e (e spesso a noi stessi) la malattia dell’ostrica che l’ha prodotta? Ma sopratutto, perché nonostante tutto questo, quando stiamo male ancora andiamo in libreria Attraverso incursioni nella vita dei grandi della letteratura, Claudio troverà un modo per accompagnare suo figlio nella tempestosa età preadolescenziale. Ma soprattutto compie un viaggio a ritroso nella propria “età a rischio”, ripercorrendo un disagio personale che, come accade a milioni di persone, è stato curato proprio grazie alla bellezza dei libri, grazie al lavoro di centinai geniacci che hanno prodotto perle della letteratura. Perché gli scrittori ci salvano la vita.
Lo scrittore torinese salirà sul palco insieme a tre musicisti (Cesare Picco, Roberto Tarasco, Nicola Tescari) per leggere e “suonare” sette capitoli del suo ultimo libro (“Abel”, Feltrinelli Editore). “Abel”, definito dal suo autore un western metafisico, è stato pubblicato nel novembre 2023 e da allora non ha smesso di raccogliere un grande successo di pubblico e di critica. “Abel Concerto” è una produzione Savà Produzioni Creative e Feltrinelli, in collaborazione con Scuola Holden. È uno degli eventi con cui la Scuola Holden festeggia, nel 2024, i suoi primi trenta anni di vita.
In questi mesi Carlo Amleto è diventato uno dei fenomeni comici del momento, sia per le numerose partecipazioni ad una lunga serie di programmi televisivi tra cui “Lol Talent”, “Splendida Cornice”, “Comedy Match”, “Stasera tutto è possibile”, sia per il grandissimo successo sui social, che gli ha fatto guadagnare in pochissimo tempo quasi 250.000 follower grazie ai suoi video virali in cui musica e comicità diventano una cosa sola. I suoi format, dall’ormai famosissimo Tg0 alle “cure musicali” del dottor Amleto, fino al “concerto al campanello”, clip in cui, con un ensemble, “suona” campanelli, antifurti e molto altro, hanno spopolato sui social e sono diventati virali con milioni di views.
In questi mesi Carlo Amleto è diventato uno dei fenomeni comici del momento, sia per le numerose partecipazioni ad una lunga serie di programmi televisivi tra cui “Lol Talent”, “Splendida Cornice”, “Comedy Match”, “Stasera tutto è possibile”, sia per il grandissimo successo sui social, che gli ha fatto guadagnare in pochissimo tempo quasi 250.000 follower grazie ai suoi video virali in cui musica e comicità diventano una cosa sola. I suoi format, dall’ormai famosissimo Tg0 alle “cure musicali” del dottor Amleto, fino al “concerto al campanello”, clip in cui, con un ensemble, “suona” campanelli, antifurti e molto altro, hanno spopolato sui social e sono diventati virali con milioni di views.
in scena dal 19 al 23 dicembre compresi
Ritorna a Capodanno Edoardo Leo, con un’edizione speciale e un nuovo allestimento scenico dello spettacolo “Ti racconto una storia (letture serie e semiserie)”, con le improvvisazioni musicali di Jonis Bascir. “Ti racconto una storia” è un reading-spettacolo che raccoglie appunti, suggestioni, letture e pensieri dell’attore e regista romano Edoardo Leo. Vent’anni di ritagli, ricordi e risate, trasformati in uno spettacolo coinvolgente che cambia forma e contenuto ogni volta in base allo spazio e all’occasione. Un’occasione per sorridere e riflettere, che racconta spaccati di vita umana unendo parole e musica. Una riflessione su comicità e poesia per spiegare che, in fondo, non sono così lontane. In scena non solo racconti e monologhi di scrittori celebri (Benni, Calvino, Marquez, Eco, Benni, Piccolo) ma anche articoli di giornale, aneddoti e testi di giovani autori contemporanei e dello stesso Edoardo Leo, e tante sorprese.
Come consegnare al pubblico la drammatizzazione perfetta del mito perfetto in una lingua non ostile e concettuale ma musicale, istintiva e sensuale? La tragedia è presentata in grecanico, lingua che ancora oggi risuona in un angolo remoto di quella che fu la Magna Grecia.Un idioma antichissimo sporcato da lingue piovute dall’alto e da dialetti subalterni cresciuti spontanei nel campo sublime seminato dai greci come il calabro e il pugliese. La tragedia di Edipo è ambientata in una città ridotta al lumicino, arida, sterile, in decomposizione. Eppure Sofocle guida lo spettatore verso una luce interiore che si manifesterà a Colono, nel bosco sacro in cui Edipo verrà letteralmente assorbito dagli dei. La tragedia perfetta della quale Aristotele si serve costantemente come modello ideale nel corso della sua trattazione teorica. Tragedia freudiana per antonomasia. Archetipo stesso di qualsiasi tragedia.
Come consegnare al pubblico la drammatizzazione perfetta del mito perfetto in una lingua non ostile e concettuale ma musicale, istintiva e sensuale? La tragedia è presentata in grecanico, lingua che ancora oggi risuona in un angolo remoto di quella che fu la Magna Grecia.Un idioma antichissimo sporcato da lingue piovute dall’alto e da dialetti subalterni cresciuti spontanei nel campo sublime seminato dai greci come il calabro e il pugliese. La tragedia di Edipo è ambientata in una città ridotta al lumicino, arida, sterile, in decomposizione. Eppure Sofocle guida lo spettatore verso una luce interiore che si manifesterà a Colono, nel bosco sacro in cui Edipo verrà letteralmente assorbito dagli dei. La tragedia perfetta della quale Aristotele si serve costantemente come modello ideale nel corso della sua trattazione teorica. Tragedia freudiana per antonomasia. Archetipo stesso di qualsiasi tragedia.
Come consegnare al pubblico la drammatizzazione perfetta del mito perfetto in una lingua non ostile e concettuale ma musicale, istintiva e sensuale? La tragedia è presentata in grecanico, lingua che ancora oggi risuona in un angolo remoto di quella che fu la Magna Grecia.Un idioma antichissimo sporcato da lingue piovute dall’alto e da dialetti subalterni cresciuti spontanei nel campo sublime seminato dai greci come il calabro e il pugliese. La tragedia di Edipo è ambientata in una città ridotta al lumicino, arida, sterile, in decomposizione. Eppure Sofocle guida lo spettatore verso una luce interiore che si manifesterà a Colono, nel bosco sacro in cui Edipo verrà letteralmente assorbito dagli dei. La tragedia perfetta della quale Aristotele si serve costantemente come modello ideale nel corso della sua trattazione teorica. Tragedia freudiana per antonomasia. Archetipo stesso di qualsiasi tragedia.
“Per amore dell’Amore” è uno spettacolo teatrale, musicale, multimediale. Musica, prosa, poesia, canzone, radio, scenografia, scultura, pittura, teatro, Herbert Pagani le ha fatte danzare assieme. “Il cantapittore”, l’artista che cantava con la penna e disegnava con la voce. È stato un artista multiforme, geniale, profetico: aveva previsto pandemie, guerre, clima, riciclo. Scultore, pittore, disk jockey, cantautore, ambrogino d’oro, ecologista, pacifista.
Walter Veltroni è un grande protagonista della recente storia politica e della cultura italiana che, con questo progetto, ha deciso di mettersi in gioco personalmente restituendo – come dice lui stesso – ciò che la vita gli ha donato, salendo sul palco per raccontarsi e raccontare gli ultimi decenni del secolo scorso.
Nelle intenzioni questo sarà un ambizioso percorso di vasto respiro che abbraccerà un lungo arco temporale: dagli anni Sessanta, fino agli anni Duemila, dalla Seicento alle Torri gemelle, un viaggio emozionale e di coscienza condotto decennio per decennio, mettendo al centro il fattore umano e personale come chiave di lettura dei fatti storici.
In compagnia di un testimone privilegiato ritroveremo quello che abbiamo vissuto, ci interrogheremo su come siamo cambiati, attraverso la più semplice e coinvolgente delle forme: il racconto. Un racconto tuttavia non cronachistico ma carico di tensione e di emozione, fatto di ricordi individuali che diventano collettivi: non a caso il progetto è stato chiamato “LE EMOZIONI CHE ABBIAMO VISSUTO”
“Vita meravigliosa” è un ritratto in versi e in musica di Patrizia Cavalli, tra i poeti italiani contemporanei più letti ed amati. Attraverso poesie, prose e canzoni, lo spettacolo ci introduce in un ricco e variegato mondo poetico, con uno spazio particolare dedicato all’oggetto prediletto di questi versi: il sempre aperto teatro amoroso, con le sue precarie ossessioni, gelosie, estasi e malinconie. Ma non c’è solo l’amore: ogni oggetto su cui si posa questa poesia diventa più leggero e più vivo, più intenso. Ascoltate qui, a teatro, lette e interpretate da Iaia Forte, in un efficacissimo congegno narrativo sostenuto dalla musica e dalle canzoni di Diana Tejera, questi versi ci fanno riconoscere, ancora più immediatamente, tutta la irresistibile felicità di questa poesia.