“Milky Way” è il secondo album della cantante italo-canadese Sara Jane Ceccarelli. Il disco esprime l’indole dell’epoca in cui viviamo, che non allontana l‘idea di contaminazione ma anzi ne vuole esaltare la forza. Dieci brani, nove in inglese e uno in italiano, in cui trovano posto la rielaborazione di “Children’s Song No. 3” di Chick Corea e la reinterpretazione con riscrittura in inglese della canzone “Del tempo che passa la felicità” di Motta. Nel mezzo, c’è il viaggio di Sara Jane Ceccarelli, che spazia dall’Africa al funk, dalla musica jazz al folk nordamericano, dal pop al reggae.
Sarebbe superfluo collocarla e la sua carriera all’interno di un unico contenitore musicale: è una delle voci dell’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti diretta da Paolo Damiani, corista nell’album di Francesco De Gregori “Amore e furto” dedicato a Bob Dylan, Pamina nel “Flauto magico” nell’allestimento dell’Orchestra di Piazza Vittorio, impegnata in spettacoli di teatro-canzone con l’attore e musicista David Riondino. La poliedricità è una delle sue più preziose caratteristiche. Non si tratta né di una scelta consapevole né di un atto volutamente anticonformista: la scrittura multiforme dell’album “Milky Way” prende spunto da tutta la musica affrontata dalla cantante come interprete e autrice in questi anni.
Sara Jane Ceccarelli esce con un disco pensato per i live, un disco da suonare e da far ascoltare, insieme ai suoi storici musicisti, primo fra tutti il fratello chitarrista, e collega da sempre, Paolo Ceccarelli. Gli arrangiamenti e la direzione musicale dell’album sono stati curati da Edoardo Petretti, pianista, polistrumentista, recentemente arrangiatore e direttore d’orchestra al Festival di Sanremo 2021 nell’ambito delle Nuove proposte.