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“Mania Hotel”, il nuovo progetto del sassofonista jazz Simone Alessandrini e dei suoi Storytellers, è un concept album interamente dedicato al tema della follia che racconta in musica cinque storie realmente accadute, alcune già note e altre che ha vissuto personalmente. Nell’album, pubblicato dalla Parco della Musica Records la storia di Marina Luz, la bambina abbandonata nella jungla e cresciuta dalle scimmie, il Dr. Semmelweis “il salvatore delle madri”, il lamento d’amore di Attilio, la vicenda delle “libertine, snaturate, irose” rinchiuse nei manicomi durante il ventennio fascista e il giorno di ordinaria follia in un bar, in cui viene scagliata la ferocia contro un nemico invisibile.
Storie accadute in epoche diverse ma che hanno in comune la fragilità dell’identità dell’essere umano e la possibilità che questa sia cancellata dalla società. “Mania Hotel” è un luogo indefinito, contenitore di cinque stanze che ospitano identità inespresse. Ma c’è una presenza che le attraversa, che parla con loro e che può decidere la loro permanenza in quel luogo.Questa presenza non è altro che il tempo stesso. Il tempo che stabilisce la linea sottile tra normalità e follia. Il tempo che fa da giudice e da guaritore. Mentre nel primo album (“Storytellers”, 2017), tra mito e storia, aveva rievocato alcuni personaggi comuni ma allo stesso tempo leggendari, sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, in questo secondo lavoro Simone Alessandrini diventa prima osservatore, poi narratore e infine erede di un’umanità che ha cercato per tutta la vita la propria libertà.
Musicalmente accade molto. Su un tappeto di musica jazz aprono scenari che tendono al rock ma allo stesso tempo è evidente l’influenza della musica colta di inizio Novecento. C’è l’eco della fanfara popolare ma anche l’influenza di Tom Waits. La scrittura dei brani è molto rigorosa anche se più volte si libera a momenti di impro totale. “Mania Hotel” è un contenitore sonoro, il cui sound dinamico riesce ad oscillare tra il mondo acustico e quello elettrico, dove i tre fiati in prima linea portano New Orleans in Europa, alternando momenti acidi a un sound malinconico ed evocativo.