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La Fondazione Musica per Roma nasce il 19 luglio 2004, cambiando la ragione sociale originaria di società per azioni con la quale venne istituita nel 1999. Giuridicamente si tratta della prima grande trasformazione di una Spa in Fondazione consentita dalla riforma del nuovo diritto societario. La Fondazione Musica per Roma è l’ente responsabile della gestione degli spazi e delle attività dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e della Casa del Jazz, due tra i luoghi di spettacolo più importanti della Capitale, attraverso cui ogni anno raggiunge un pubblico superiore a 1 milione di persone. Partecipata da Comune di Roma, Camera di Commercio e Regione Lazio, propone un palinsesto ampio e composito, che spazia dagli eventi musicali a quelli culturali e divulgativi, rivolti alla città di cui è parte, all’Italia e all’estero. Persegue, inoltre, obiettivi specifici in linea con il proprio Piano Industriale 2021-2024: la promozione della cultura e dell’italianità, il coinvolgimento di pubblici differenti e di giovani, l’innovazione artistica, la sostenibilità ambientale ed economica. La capacità di autofinanziamento della struttura può raggiungere anche una percentuale superiore al 60%. A questo proposito ricordiamo che sempre più l’Auditorium si propone come centro di iniziativa polivalente dove ha trovato “casa” l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. I suoi concerti di musica sinfonica e cameristica si intrecciano con la programmazione musicale più varia: jazz, pop, rock, world, assieme alle prime cinematografiche, rappresentazioni teatrali, mostre d’arte e performance letterarie. Sono appuntamenti ormai tradizionali sia i festival che le rassegne, oltre che i congressi, i convegni, gli incontri di tipo istituzionale. Una struttura che proprio per questa intensa e varia attività è stata definita da Renzo Piano una vera “fabbrica di cultura”.
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è una delle più antiche istituzioni musicali al mondo. Fondata ufficialmente nel 1585 e trasformatasi nei secoli da sodalizio di musicisti di valenza “locale” a moderna accademia ed ente concertistico sinfonico di fama internazionale, unisce un corpo accademico composto di circa 100 membri fra i più illustri esponenti della cultura e dell’arte musicale a un’orchestra e un coro sinfonici fra i più accreditati in campo internazionale, svolge attività di alta formazione musicale e conserva un patrimonio storico ricchissimo, riflesso della sua storia plurisecolare.
Sua prima sede fu la chiesa di Santa Maria ad Martires, più nota come Pantheon. Successivamente la Congregazione cambiò ben sei differenti sedi ecclesiastiche, dal Pantheon (1585-1622) a San Paolino alla Colonna (1622-52), da Santa Cecilia in Trastevere (1652-61) a San Nicola dei Cesarini (1661-1663) alla Chiesa della Maddalena (1663-85). Il sodalizio si era andato formando già a metà degli anni ’70 del Cinquecento, sulla spinta di un gruppo di musicisti che riuniva i più importanti compositori dell’epoca attivi a Roma, fra i quali spiccano i nomi di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Luca Marenzio, gli Anerio, i Nanino.
Con l’elezione (1830) di Luigi Rossi alla carica di segretario della Congregazione ha inizio una periodo di profonda trasformazione, da sodalizio di categoria a vera e propria Accademia di valenza internazionale. Deciso ad aprire le fila dei soci a categorie fino ad allora escluse (poeti, danzatori, musicologi-filologi, costruttori di strumenti musicali, editori e perfino regnanti ed ambasciatori in qualità di mecenati) e grazie alla collaborazione con Gaspare Spontini, a Roma fra il 1839 e il 1840, Rossi varò una profonda riforma dello Statuto, trasformando la Congregazione dapprima in Congregazione ed Accademia (1838), poi in Pontificia Accademia. Furono iscritti in quel periodo tutti i maggiori esponenti del mondo musicale europeo, in qualità di soci onorari, fra gli altri: Cherubini, Morlacchi, Mercadante, Donizetti, Mayr, Rossini, Pacini, Paer, Paganini, Spohr, Auber, Adam, Baillot, Liszt, Cramer, Thalberg, Czerny, Moscheles, Mendelssohn, Berlioz, Thomas, Halévy, Gounod, Meyerbeer, le danzatrici Maria Taglioni, Fanny Cerrito, l’attrice Adelaide Ristori, i librettisti Jacopo Ferretti e Carlo Pepoli. Fra i regnanti, la Regina Vittoria d’Inghilterra con il marito Alberto, Gugliemo IV di Prussia e la moglie, Elisabetta Luigia, i sovrani di Napoli, Ferdinando II e la moglie, Maria Teresa Isabella d’Austria.
A partire dall’unità d’Italia, nuove e diverse peregrinazioni attendevano la Regia Accademia di Santa Cecilia, alla ricerca di una sede idonea per la nascente attività concertistica focalizzata nel repertorio sinfonico, cameristico e corale, concretizzatasi a partire dal 1895 con la fondazione di un coro e un’orchestra stabili, e di regolari stagioni concertistiche fino ad oggi. E se gli uffici, in un primo tempo ospitati nel “Ferro di cavallo” a Via di Ripetta insieme a quelli dell’Accademia Filarmonica Romana e di altre istituzioni, trovarono ben presto una sede definitiva nell’ex Convento delle Orsoline a Via Vittoria, per i concerti si passò dalla Sala Accademica (1895-1908) all’Augusteo (1908-1936), al teatro Adriano (1936-1946).
In pochi anni l’Accademia è passata attraverso ulteriori, profonde trasformazioni, sotto l’impulso datole dal sostegno del governo sabaudo e dalla presidenza (1895-1947) di Enrico di San Martino, figura leader nella politica culturale e dello spettacolo fra fine Ottocento e prima metà del Novecento, a livello nazionale e internazionale. Istituiti il Liceo musicale di Santa Cecilia – poi Conservatorio – la biblioteca e i corsi di alto perfezionamento musicale, la Regia scuola recitazione “Eleonora Duse” – poi Accademia Nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” – e la Scuola nazionale poi Centro sperimentale di cinematografia grazie a una sorta di delega per le arti performative ottenuta dal governo a livello nazionale, potenziate e consolidate le stagioni concertistiche con le compagini artistiche stabili e un largo numero di abbonati, l’Accademia ha finito per assumere una fisionomia unica nel suo genere, che ancora oggi conserva anche dopo aver reciso i legami con molti degli enti e scuole a suo tempo fondati.
Con il dopoguerra comincia per l’Accademia – ormai Nazionale – un periodo nuovo, caratterizzato dal cambio al vertice: al Conte di San Martino (scomparso nel 1947) succederanno Ildebrando Pizzetti, poi Alessandro Bustini, Renzo Silvestri, Guido Guerrini, Renato Fasano, Mario Zafred, Francesco Siciliani, Bruno Cagli, Luciano Berio, Bruno Cagli e Michele dall’Ongaro. La sede dei concerti – problema dominante – viene dapprima fissata al teatro Argentina (1946-1958), in attesa dell’esito del concorso di architettura (1952-54) che dovrebbe risolvere l’annosa questione. Fallito il concorso, sarà dalla stagione 1958-59 l’Auditorio Pio di Via della Conciliazione ad ospitare i concerti ceciliani, fino alla fine del secolo.
Dal 2003 ad oggi, la sede della Stagione dei Concerti è all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.
Solo esempio fra le accademie italiane di origine rinascimentale ad aver assunto la fisionomia di un’azienda moderna e produttiva, l’Accademia attuale, diventata fondazione dal 1998, affianca ad un corpo accademico costituito da 70 membri effettivi e 30 onorari, nel quale figurano i maggiori musicisti italiani e stranieri, un’orchestra e un coro sinfonici noti e apprezzati in tutto il mondo. Unisce quindi ad un’attività di promozione della cultura e del patrimonio musicale, una tradizione didattica di altissimo livello e soprattutto una attività concertistica di fama internazionale in continua espansione.
Nel 1939 l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia vede riconosciuto ufficialmente il suo ruolo dell’alta formazione musicale con una legge istitutiva dei Corsi di Perfezionamento. Da allora si sono succeduti in cattedra prestigiosi docenti (ricordiamo, fra gli altri, Alfredo Casella, Franco Ferrara, Bernardino Molinari, Goffredo Petrassi, Azio Corghi, Ivan Fedele; Benedetto Lupo) e numerosi allievi (tra cui Daniel Barenboim, Carlo Maria Giulini, Guido Turchi, Roman Vlad) hanno qui avviato prestigiose carriere.
Il patrimonio storico, completamente riordinato e catalogato secondo le più moderne tecnologie, è stato trasferito a partire dal febbraio 2005 nella nuova bibliomediateca, uno spazio dedicato per lo studio e la consultazione di libri, partiture, spartiti, manoscritti, periodici, fotografie, documenti, registrazioni e altri materiali. Nel 2008 è stato inaugurato il MUSA, il Museo di Strumenti Musicali dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che possiede una delle principali collezioni italiane di strumenti, tra cui spicca per qualità della fattura e importanza storica il violino “Toscano” costruito da Antonio Stradivari nel 1690. Tutti i pezzi più pregiati sono visibili nella galleria espositiva.
https://www.romacinemafest.it/
Nata nel febbraio del 2007, la Fondazione Cinema per Roma promuove il cinema italiano e internazionale portando nella Capitale i più grandi protagonisti del grande schermo, prestigiosi film in anteprima e approfondite rassegne di ricerca. Da sempre impegnata per il rilancio e il sostegno artistico e industriale dell’audiovisivo a Roma e nel Lazio, la Fondazione sostiene la diffusione della cultura cinematografica presso tutto il pubblico, soprattutto giovanile.