Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero Francese della Cultura, Fondazione Musica per Roma, MIUR-AFAM, l’Institut français Italia- Ambasciata di Francia in Italia, Società Italiana degli Autori ed Editori, Puglia-Sounds, Casa del Jazz, MIDJ, SACEM, FCM, ADAMI, CNV, l’AJC, Conservatorio di S. Cecilia, Comune di Campagnano di Roma, Comune di Palombara Sabina
TRIO BAROLO
Trio Barolo: con questo nome rubato a uno dei più grandi vini italiani, non dubitiamo che la musica di questo trio sarà lirica, profumata, seducente! Riunione di tre note personalità, la musica di questo gruppo è davvero unica: una miscela perfettamente riuscita di jazz, musica del mondo... e di Opera! Sì, d’Opera, perché al centro del trio, suona un grande fisarmonicista, tenore d’Opera, Rémy Poulakis. Ma Francesco Castellani e Philippe Euvrard non sono degli accompagnatori e quando appaiono Tosca o Una furtiva lagrima o splendide composizioni come Le ballet des airs o Buona notte, è un vero trio che ascoltiamo, con un suono del tutto originale. Si sente con un unico 'suono'. Attenzione, questo "Barolo" va consumato con moderazione perché si rischia la dipendenza!
FRANCO D’ANDREA “PIANO TRIO” Franco D’Andrea pianoforte/Aldo Mella contrabbasso/Zeno De Rossi batteria
Con questo trio Franco D'Andrea si avventura in un nuovo interplay su composizioni originali. Cambiano gli equilibri, la timbrica e i dialoghi con un baricentro generale spostato verso il pianoforte alfine di creare sonorità non identificabili in un semplice suono a tre. L'intento, quindi, è quello di allargare lo spettro sonoro facendo percepire all'ascoltatore una più ampia gamma timbrica. Per fare questo, Franco D'Andrea ha chiamato a sé, come sempre, musicisti straordinari e innovativi. Aldo Mella al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria, per la prima volta in trio con Franco ma già presenti nel suo quartetto e sestetto, giocano in questa nuova formazione un ruolo fondamentale. Dove De Rossi può lavorare maggiormente dal punto di vista timbrico e ritmico, Mella riesce con il contrabbasso, e l'uso talvolta anche dell'archetto, a concentrarsi maggiormente sull'effettistica delle sonorità del trio. È nella natura di D'Andrea spostare gli elementi per cambiare gli effetti e i ruoli dei musicisti. L'assenza di strumenti a fiato, sempre presenti nelle altre formazioni, denota ancora una volta la volontà di Franco D'Andrea di mettersi sempre in gioco. Avventurandosi con Mella e De Rossi in un nuovo spazio bianco e giocando con il trasformismo degli strumenti, Franco D'Andrea disegna nuove linee e orizzonti sonori.