Una coreografia sulla mobilità dell’incoscienza, della natura che ci guida: sull’istinto naturale. Che ci conduce dal buio della notte verso un possibile sole. Una coreografia sul tumulto delle nostre cellule e su come generano la rabbia necessaria per lottare contro la nostra scomparsa. Ciò significa ballare contro la morsa del tempo che ci affligge/costringe, significa essere pagani e stregoni, tarantella e tarantola, profeta e martire. Il corpo stregato – come un’irriverenza alla fatalità. Un possesso per espropriare la morte dei suoi diritti. Dobbiamo quindi tutti navigare alla cieca verso il sole e diventare sestanti affinché le nostre primarie migrazioni possano alla fine ribaltarsi. Forma: una posta da ballo laccata nera, una sala da ballo! Scrittura: una partitura geometrica costantemente rinnovata, uno spazio in perpetuo movimento. Danza: un movimento, un braccio che si piega incessantemente. Musica: la musica dal vivo è composta da François Caffenne traendo spunto dai suoni reali prodotti da ciascun pianeta del sistema solare e dal sole e ripercorre un’epopea musicale.
POEMA COREOGRAFICO PER 18 BALLERINI
TRAGÉDIE
Coreografia Olivier Dubois
Assistente artistico Cyril Accorsi
Musica François Caffenne
Direttore tecnico François Michaudel
Luci Patrick Riou
Datore luci Emmanuel Gary
Produzione COD – Compagnie Olivier Dubois
Co-produzione Festival di Avignone, L’apostrophe scène nationale de Cergy-Pontoise et du Val d’Oise, CENTQUATRE – Paris, La Rose des vents Scène nationale Lille Métropole a Villeneuve d'Ascq, Macon Scène nationale, Ballets de Monte-Carlo/Monaco Dance Forum, Malandain Ballet Biarrit
Durata: 90 min