Fondazione Musica per Roma presenta
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A Luglio suona Bene la musica senza confini dei Tinariwen con il loro bluesrock ipnotico, un mix di folklore tuareg e strumenti della tradizione occidentale. I Tinariwen provengono dal deserto, il loro nome significa appunto “deserti”. Ibrahim Ag Alhabib è l’anima del gruppo, il “guerrigliero del deserto” costretto all’esilio sin da bambino, da quando suo padre fu ucciso dai soldati del Mali nei primi anni Sessanta. La ‘gioventù errante’ tra Algeria e Libia è stata dura. Tra i motivi di conforto la musica: le melodie tradizionali degli ‘uomini liberi’ del deserto e il blues di Ali Farka Touré; il raï ascoltato nelle taverne algerine di Orano e il chaabi marocchino ma anche il rock e il pop occidentale di Boney M. e Kenny Rodgers. Tutta musica che il “ragazzo raggamuffin” ha cercato di riprodurre con una chitarra che si è costruito da sé. Ibrahim e gli altri si sono poi trasformati nei ‘soldati-musicisti’ del Movimento popolare dell’Azawad, che perorava la lotta contro il governo del Mali per l’emancipazione delle regioni del Sahara. L’insolito etno-rock’n’roll del collettivo, diffuso attraverso audio cassette di fortuna, poteva fare da cassa di risonanza alla causa dei Tamashek e alle storie intrise di speranza, passione, dolore e nostalgia di tanti tuareg esiliati. Ibrahim e Alhassane hanno infine optato per la vita da ‘musicisti resistenti’, con le chitarre elettriche a contraddistinguere il loro sound. Un primo breve tour francese nel 1999; la partecipazione al Festival del Deserto; il debutto con “Radio Tisdas” (2001); l’acclamato seguito “Amassakoul” (2004); il tour in America e in Europa; l’album “Aman Iman” del 2007 e “Imidiwan: Companions” del 2009 premiato con l’Uncut Music Award 2009.
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