Un progetto di Anna Cestelli Guidi
Marcus Schmickler
presenta
Anke Eckardt
The unspeakable, the inexpressible, 2024 / 7’

Anke Eckardt utilizza l’intelligenza artificiale come sintesi vocale per creare un gruppo eterogeneo di voci sintetiche per produrre un lamento corale. Partendo da una sintesi vocale impeccabile, principalmente in lingua inglese, Eckardt colloca il software nel regno degli artefatti tecnologici. Le voci sintetizzate si animano nel cantare, esprimendo “l’indicibile, l’inesprimibile”, a partire dal verso di Ernst Jandl, poeta sperimentale del XX secolo: "Humanitäääääät, die könnte wir schon ein bisserl brauchen" ("Umanità, ne avremmo bisogno di un po’ di più") a cui risponde il verso della scrittrice premio Nobel Elfriede Jelinek sul Medio Oriente: «L’umanitarismo diventa un pezzo di carta su cui sono state scritte tante cose belle e pi date alle fiamme». Le voci artificiali non hanno identità nazionali, ma in loro un’altra agenda di potere risuona – quella dell’industria tecnologica. Il software di AI utilizzato è stato fondato solo un anno e mezzo fa. Nonostante la sua giovane età, ha appena raccolto 80 milioni di dollari da un gruppo di importanti investitori.

Anke Eckardt (1976), è un’artista tedesca del suono e dei media. Nel suo lavoro affronta spesso argomenti dei campi della comunicazione, della politica e della tecnologia – www.ankeeckardt.org

Marcus Schmickler (1968), compositore, ha ricevuto numerosi premi e borse di studio, tra cui Il Rome Prize dell’Accademia Tedesca, 2022/23 – www.piethopraxis.org