Fondazione Musica per Roma, Editori Laterza presentano
Su un palcoscenico di Costantinopoli, nel VI secolo d.C., un’adolescente si spoglia sotto gli occhi del pubblico. È Teodora, futura sposa di Giustiniano. A portare sul trono una delle più intelligenti, brillanti e popolari imperatrici bizantine è una carriera da pornostar, prostituta e poi cortigiana: Teodora diverrà un’ottima e illuminata governante, capostipite di quella lunga teoria di donne di potere che a Bisanzio incideranno profondamente sulla politica e sulla storia. Ma è solo negandone l’imbarazzante promiscuità sessuale che la storiografia moderna ha preso a riabilitarla. Nell’ottica borghese, un comportamento sessuale femminile estremamente promiscuo viene ritenuto incompatibile con la razionalità necessaria a esercitare la politica. Dobbiamo realmente pensare che una sessualità scandalosa sia incompatibile con un buon cervello? O non è più pertinente chiederci come e perché per millenni le maggiori intelligenze femminili per accedere al potere abbiamo dovuto fare uso, e spesso abuso, del proprio corpo?