Fondazione Musica per Roma presenta
Un grande concerto dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica diretta da Ambrogio Sparagna e il grande Coro popolare composto da cento elementi diretto da Anna Rita Colaianni. Ospiti speciali di questa quinta edizione: Le Donne di Giulianello, straordinario gruppo di cantatrici tradizionali, interpreti dell’antico repertorio di canti “alla mietitora” dell’area del Vulcano laziale, Angela Baraldi, grande voce rock emiliana ed Emanuele Licci, il più importante interprete del canto in lingua grika.
Lo spettacolo propone una serie di canti sociali di lavoro appartenenti a varie regioni italiane: canti dei pastori umbro-laziali (Lavoro tra li pecuri e li cani), dei contadini toscani (Battan l’otto, So’ stato a lavorà a Montesicuro) e lucani (Lu padrone iègalanda). Canti di pescatori salentini (Vinticinquanni ci praticu a mari), canti siciliani sul lavoro delle tonnare (Aia mola Aia mola) e dei carrettieri (Vai di notte come va luventu); canti di risaia (Addio morettin ti lascio e Sciur padrun da li beli braghi bianchi); canti molisani di transumanza (L’amore mio arretorna da Foggia), canti dei carbonari umbro-marchigiani (Bajo girenne), canti toscani di emigrazione della fine dell’Ottocento (Italia bella mostrati gentile) e una ballata del poeta siciliano Ignazio Buttitta sulla tragedia in miniera a Marcinelle in Belgio (Lu trenu de lu soli). La memoria di un Primo maggio drammatico di lotta è raccontata nel canto di Ignazio Buttitta sulla strage di Portella della Ginestra. Ai motivi della denuncia sociale è legata un’amara ballata della grande poetessa pugliese Rina Durante (La Quistione meridionale).