Una produzione Fondazione Musica per Roma
“Voglio usare l’immaginazione e il suono in un modo che non avete mai incontrato prima”.
Così scrive Werner Herzog all’inizio della produzione del suo film “The wild blue yonder“ (L’ignoto spazio profondo), in cui alcuni spettacolari filmati della Nasa si fondono con riprese degli abissi sotto la calotta antartica, in un meccanismo di sospensione sempre magico e conturbante per una delle opere più visionarie, innovative e inaudite viste da tempo. Su queste memorabili immagini, Herzog ha innestato le musiche di un ensemble ugualmente strabiliante, in cui si miscelano il violoncello dell’olandese Ernst Reijseger (compositore delle musiche degli ultimi film del maestro), la voce della senegalese Molla Sylla, le polifonie del gruppo Tenore e Concordu di Orosei, cinque cantanti rìtradizionali sardi. L’effetto finale è quello di una trance fuori dal tempo e dello spazio, l’intreccio virtuoso e ipnotico di ingredienti per un audace coesione tra nord e sud del mondo, tra jazz d’avanguardia e il patrimonio delle radici più lontane, per un matrimonio che lascia incantati.