Fondazione Musica per Roma presenta
Prima europea
Il grande coreografo sinoamericano Shen Wei aprirà il festival con un programma in due parti, presentato all’Auditorium in prima europea.
I due pezzi che compongono la serata nascono da suggestioni musicali molto diverse: mentre le composizioni minimaliste di Steve Reich costituiscono la trama sonora di Map, gli antichi canti tibetani sono il filo conduttore di RE - (Part I).
RE - (Part I) nasce dall’immaginario di Shen Wei ispirato dai suoi recenti viaggi in Tibet. Il coreografo racconta come i canti buddisti tradizionali, interpretati dal monaco tibetano Choying Dolma, influiscono sulla natura spirituale della danza. Grazie alle luci di Jennifer Tipton, Shen Wei ha trovato un nuovo modo per esprimere i mandala del Tibet sacro. Invece della sabbia usata in Tibet per creare intricati disegni spirituali buddisti, Shen Wei usa piccoli pezzi di carta bianca e blu. Man mano che i ballerini si muovono attraverso il disegno, lo distruggono appositamente, come si usa fare in Tibet, per rappresentare la vita fisica e il modo in cui tutti gli esseri viventi ritornano agli elementi e non muoiono mai.
MAP è una delle ultime creazioni di Shen Wei dove traccia i contorni di sette “mappe del movimento” che documentano il terreno corporale della sua tecnica coreografica sulla geografia melodica e ritmica di The Desert Music di Steve Reich. Attraverso tecniche che esplorano i concetti di rotazione, salto, isolamento e movimento individuale interiore, Map si costruisce sul potere dei corpi e sul ritmo della musica per culminare in un magistrale vortice di energia, una danza astratta fatta di puro movimento. Già presenti in precedenti coreografie di Shen Wei (The Rite of Spring, 2003 e Connect Transfer, 2004) l’idea di rotazione e le tecniche circolari vengono ulteriormente ampliate. All’interno delle sette sezioni in cui si struttura il lavoro, ognuna delle differenti tecniche viene esplorata, creando innanzitutto una chiave di lettura e quindi una mappa dei movimenti stessi. L’ispirazione è certamente assecondata dalla composizione di Steve Reich anch’essa divisa in sezioni combinate in maniera simmetrica. Questa miscela di geometrie, ritmiche e di movimento, perfettamente calibrate all’interno della mappa dello spettacolo sfociano in un crescere minuziosamente controllato di energia e bellezza, passione e razionalità, turbinii infiammati e cristallizzazioni perfette.