Portopalo. Nomi, su tombe senza corpi.

Giovedì 07 Dicembre 2006
h. 21:00
Portopalo. Nomi, su tombe senza corpi.

Fondazione Musica per Roma e Romaeuropa Festival 2006 presentano

coproduzione Fondazione Musica per Roma, Romaeuropa Festival 2006
Produzione esecutiva Fattore K
Distribuzione Elisabetta Longardi – RESIA s.r.l.

Prima assoluta

La cabina di pilotaggio, incrostata di alghe e di fango, sembra la postazione di un cecchino. (…) Diafana, come il dorso di un geco, una sagoma umana si fa cullare dall’acqua. Ha le braccia aperte, sembra un Cristo senza croce.
Giovanni Maria Bellu
I fantasmi di Portopalo, Mondadori

Il 26 dicembre 1996 il Mediterraneo, in una delle sue notti più infami, ha accolto senza fiatare la più grave tragedia del mare dell’ultimo mezzo secolo: il naufragio di Portopalo. A diciannove miglia marine dalle coste meridionali della Sicilia sono morti duecentottantasei uomini provenienti dall’Oriente lontano: Pakistan, India, Sri Lanka. Per molte settimane i cadaveri degli annegati sono stati ributtati in mare, a decine, dai pescatori di Portopalo e per cinque anni i loro corpi sono stati letteralmente cancellati. Oggi sono ancora sepolti sotto una colonna d’acqua di centoquattro metri. Ma ad alcuni di quei morti si può ancora dare un volto, una voce, una storia. Ed è quello che cerca di fare, usando gli strumenti espressivi della musica, del teatro, delle immagini, Portopalo – Nomi, su tombe senza corpi, il nuovo lavoro teatrale e musicale firmato da Giorgio Barberio Corsetti: un vero e proprio requiem civile che narra le vite parallele delle vittime e di chi le ha mandate a morire. Accanto a loro, sulla scena, i testimoni della strage e sei musicisti che provengono dai tre paesi d’origine dei naufraghi. Intorno al regista romano si è formato, per l’occasione, un piccolo gruppo di interpreti, compositori, giornalisti e videoartisti (Riccardo Nova, Oscar Pizzo, Guido Barbieri) che condividono l’orizzonte di un “teatro delle idee” capace di raccontare i conflitti più crudi della contemporaneità. (Guido Barbieri)