Paolo Fresu, Uri Caine

Martedì 24 Novembre 2009
h. 21:00
Paolo Fresu, Uri Caine

Fondazione Musica per Roma e International Music Festival Foundation presentano

Il duo costituito da Paolo Fresu e Uri Caine è la storia del fortunatissimo incontro tra due grandi personalità del jazz moderno. Una sorta di “altra versione” del celeberrimo trio di Keith Jarrett alle prese con gli standard più tradizionali della storia del jazz, con in più il rischioso “senza rete” di avere in realtà scelto materiale davvero “pericoloso” per la sua enorme popolarità. Non è affatto semplice, come invece potrebbe sembrare, scegliere di suonare ad arte, brani che sono il magma e il segno della storia jazzistica. Il duo affronta il gioco con sorprendente semplicità, riuscendo perfettamente a trasmettere il sentimento che guida questa straordinaria musica. L'incontro tra questi due musicisti è una delle cose più interessanti successe nel mondo del jazz degli ultimi anni; la tromba lirica e sognante di Fresu, il suo timbro malinconico e onirico si sposa eccellentemente con il pianismo di Uri Caine, fatto di mille citazioni, dalla canzone americana al blues, dal jazz più mainstream all'avanguardia fino alla musica classica, genere che Caine ha riveduto e corretto secondo i suoi parametri personali in molti progetti solistici pubblicati negli ultimi 10 anni. Ora, dopo il successo di "Things", album del 2006, Paolo Fresu reincontra Uri Caine, il grande pianista americano per un nuovo progetto ironicamente chiamato "Think." L'assonanza tra i due titoli (Things/Think) sta a significare l'assonanza tra i due progetti ma anche la differenza tra "le cose" e il "pensare alle cose". Ancora un discorso a due ma questa volta arricchito dal suono del Quartetto d'archi Alborada. I 15 brani del cd appena pubblicato dalla Blue Note italiana toccano la storia del jazz con incursioni nella musica colta, classica e contemporanea fanno da corollario a questa nuova avventura discografica non dimenticando la canzone italiana e la musica per il cinema con "Centochiodi" scritto per l'omonimo film di Ermanno Olmi.