Canzoni, musica e parole si mescolano nello spettacolo “Le mosche” in un ibrido tra concerto, reading e monologo. Una scenografia essenziale e suggestiva proietta Pacifico, da solo sul palcoscenico, in una dimensione altra, sospesa tra la narrazione e il suono delle chitarre. Il tutto supportato dalla presenza di sequenze elettroniche che trasformano e rileggono le canzoni più rappresentative di Pacifico oltre a brani entrati nella storia della musica italiana. Lo spettacolo “Le mosche” regala risate e riflessioni, in un susseguirsi di fotogrammi immaginari dai quali è impossibile non farsi rapire. Mosche-Pensieri. Pacifico ha attirato questi pensieri in un libro-moschicida, un diario a lungo meditato, senza cancellature. Una soffitta di carta riciclata, uno scantinato da sfogliare. Molti di questi pensieri sono diventati o diventeranno canzoni, per sé o per altri. Pacifico ha sul palco un paio di chitarre, qualche lampada, un giradischi, fotografie, tappeti, una moka per il caffè. Una stanza calda e accogliente, un modo per tenere vicino chi ascolta.