Enel e il Festival Internazionale del Giornalismo
presentano
Lo scontro secolare fra media e politica ha conosciuto in questi ultimi mesi una decisa evoluzione: la scoperta dell’esistenza di un sistema di sorveglianza di massa ha infatti costretto testate e governi a un più profondo e reciproco controllo. Se da un lato però quello dell’indagine sull’esercizio del potere risponde a un mandato preciso e imprescindibile per il giornalismo, dall’altro questa forma d’invadenza rischia di minare le più elementari basi democratiche.
Solo nell’ultimo anno si sono seguiti episodi che vanno dalle intercettazioni a una delle maggiori agenzia di stampa (la AP) alle pressioni su chi ha scatenato il caso Datagate, fino a portare all’audizione del direttore del Guardian Alan Rusbridger alla Camera dei Comuni di Londra. Intimidazioni non senza effetti reali sull’esercizio dell’informazione, non ultimi i casi di crescente diffidenza delle fonti, che in un regime di sorveglianza si fidano sempre meno di condividere informazioni riservate. In questo veloce e pericoloso scivolamento dall’onniscienza all’onnipotenza, i giornali in questo campo di battaglia sono allo stesso tempo un nemico da normalizzare e un argine per la democrazia. L’incontro romano è un’anteprima del Festival Internazionale del Giornalismo, realizzato in collaborazione con Enel, che si svolgerà a Perugia dal 28 aprile al 4 maggio.