Fondazione Musica per Roma, Editori Laterza presentano
Il cibo è stato per le donne un veicolo di progetti e di emozioni, uno strumento di potere in mano a chi non ne possedeva altri o quasi. Lo stretto perimetro nel quale le donne sminuzzavano, cuocevano e servivano vivande spesso esauriva lo spazio delle esperienze loro riservate ma ecco che di questo indubbio limite seppero in non pochi casi fare un campo di azione e di reazione. È in cucina che per secoli le donne hanno regolato le relazioni che le riguardavano, ora prendendosi cura di familiari ammalati ora rinfocolando gli abbracci, ma anche tentando di abortire, di infiacchire e perfino di uccidere. Ciò ha potuto avere luogo perché il trattamento dei cibi era di loro spettanza e perché ad esso si connetteva un insieme di conoscenze ma anche di aspettative tutte concentrate in quel campo e in quell’ambiente. A tavola dovevano dimostrare capacità di controllo ma a tavola hanno anche agito, per cercare di modificare la realtà circostante.