Composto da oltre trenta giovanissimi danzatori e danzatrici provenienti da tutto il mondo, dal 1980 il Ballet Junior de Genève è un vero e proprio trampolino di lancio per avviare una carriera professionale nelle più grandi compagnie di danza. Il percorso formativo condotto dai due attuali direttori artistici, Patrice Delay e Sean Wood, va dal re-staging di coreografie esistenti a nuove creazioni commissionate ad alcuni tra i più rinomati coreografi delle ultime decadi come Lucinda Childs, Olivier Dubois, Sasha Waltz, Sidi Larbi Cherkaoui, Hofesh Shechter e Rachid Ouramdane tra gli altri. In una serata dal grande rigore formale e scandita da ritmi ipnotici, il pubblico di Equilibrio potrà assistere alla presentazione dei lavori di due artisti la cui presenza ha caratterizzato le recenti edizioni del festival: Alessandro Sciarroni e Marcos Morau.
In “Cathedral” la musica spirituale di Arvo Pärt fa da cornice a una coreografia misteriosa in cui ritroviamo gli elementi più caratteristici del linguaggio artistico di Marcos Morau, ospite per la quarta volta consecutiva a Equilibrio: un’estetica visiva rigorosa, impressionanti quadri di insieme, pupazzi immaginifici e una cura estrema per i dettagli. Ma soprattutto ne caratterizza la cifra stilistica un genere di movimento originale chiamato KOVA, un linguaggio astratto, segmentato e controintuitivo in cui i danzatori si concentrano sullo spazio e sul corpo, collegandosi alle forme che li circondano invece che alle emozioni o ai sentimenti.
Alessandro Sciarroni, Leone d’oro alla carriera nel 2019, è l’artista che forse più di ogni altro abbia indagato la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica spinto dall’idea che “il tempo si dilata quando fai a lungo una sola cosa”. Ormai dieci anni fa, ha iniziato a lavorare sul concetto di "turning", originandone diverse versioni performative con il coinvolgimento di interpreti differenti, così come di artisti visivi, musicisti e designer, chiamati dall’artista ad interpretare la stessa azione secondo la propria sensibilità. Il termine inglese viene rappresentato in scena in maniera letterale attraverso l’azione dei corpi che ruotano intorno al proprio asse e che si sviluppa in un viaggio psicofisico emozionale, in una danza di durata, ricordandoci che "turning" può significare anche evolvere, trasformare.
MARCOS MORAU
CATHEDRAL
DURATA: 27 MINUTI
Coreografia Marcos Morau, rimontata da Valentin Goniot/Assistente Alma Munteanu
Musica Arvo Pärt
Luci Mårten K. Axelsson
Scene e costumi Silvia Delaugnea
Marionette Christopher Kiss
Creato nell’ottobre 2019 per lo Scapino Ballet Rotterdam; entrato nel repertorio del Ballet Junior de Genève nel maggio 2023
ALESSANDRO SCIARRONI
TURNING_MOTION SICKNESS REMIX – PRIMA ITALIANA
NUOVA VERSIONE 31 MAGGIO 2024 PER JUNIOR BALLET DE GENÈVE
DURATA: 30 MINUTI
Coreografia Alessandro Sciarroni
Styling Ettore Lombardi
Luci Sébastien Lefèvre
Consulente alla drammaturgia e preparazione fisica Elena Giannotti
ATTENZIONE: si fa presente che le prime file della platea della Sala Petrassi e del Teatro Studio Gianni Borgna non sono disponibili alla vendita in quanto smontate per esigenze tecniche