Il gala internazionale di danza Les Étoiles, per la direzione artistica di Daniele Cipriani, si tinge e profuma di primavera, portando a Roma un'anticipazione delle forze vitali e di rinascita di questa stagione. Come sempre, Les Étoiles permetterà di vedere uno spaccato dell'eccellenza mondiale balletistica, i maggiori danzatori del momento impegnati nei “virtuosismi in volo e sulle punte” che sono sinonimi di questo gala: passi a due dal repertorio di tradizione e lavori dei grandi coreografi del ‘900, fino ad arrivare ai giorni nostri, con brani di sofisticata modernità firmati dai coreografi sulla cresta dell’onda.

Uno sciame di stelle da tre continenti diversi -Asia, Europa, Americhe- tra ‘beniamini’ ormai noti al pubblico più affezionato del gala, grandi ritorni e splendide new entry:

Bakhtiyar Adamzhan (Opera di Astana)
Sergio Bernal (Sergio Bernal Dance Company, il 15 e 16)
Alessandro Frola (Hamburg Ballet)
Claudia García Carriera e Dani Hernández (Ballet Nacional de Cuba)
Isaac Hernández (già English National Ballet)
Maia Makhateli (Het Nationale Ballet di Amsterdam)
Tiler Peck e Roman Mejia (New York City Ballet)
Giada Rossi (Compañía Nacional de Danza di Madrid)
Daniil Simkin (American Ballet Theatre)

 Les Étoiles vede inoltre la partecipazione straordinaria di Lutz Förster, interprete per oltre 40 anni dei lavori di Pina Bausch e già direttore artistico del Tanztheater Wuppertal - Pina Bausch. Förster offrirà la sua personale versione, nella lingua dei segni, della canzone The Man I Love e che fu integrata nel celebre lavoro Nelken (1982) di Pina Bausch. Il "danzattore" tedesco verrà raggiunto in palcoscenico dagli altri protagonisti maschili del gala, a cui Förster stesso insegnerà i "segni", sicché il pubblico assisterà a un momento magico in cui ciò che nasce dal linguaggio dei segni dei non udenti diventa un'elegante coreografia.