Lectio Magistralis di Franco Cordero

Venerdì 11 Maggio 2007
h. 16:30
Lectio Magistralis di Franco Cordero

Fondazione Musica per Roma presenta

Promosso dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali

L'escursione sull'idea antropologica "confine" comincia dalle avventure d'un chierico errabondo e sofferente, Walter Benjamin, finite nel suicidio alla frontiera spagnola, agosto 1940, perché l'alcalde del paese nega l'ingresso ai fuggitivi: basterebbe aspettare qualche ora ma l'Io s'era disintegrato; gli altri passano. È un moderno cabbalista, esperto d'allegoria e lampi intuitivi, poco pensatore, e ha un amico junior, Gershom Scholem, molto raziocinante, studioso della Qabbalah, fantasmagorie e paradossi: ad esempio, che la creazione avvenga in Dio, non fuori; il male sia residuo teogonico; ogni struttura sia congenitamente iniqua. Ventidue secoli prima dei cabbalisti cinquecenteschi, tale idea forma il clou d'un famoso frammento d'Anassimandro, i cui sottintesi liquidano orgoglio antropocentrico e vanterie metafisiche: gli esistenti affondano nella matrice dalla quale erano usciti; seguiranno innumerevoli mondi, imprevedibili, perché l'eterna materia viva pulsa all'infinito. La relatività biopsichica esclude verità speculative immobili. Il mondo nasce nella transizione dall'amorfo alle forme. Vediamone tre: estetica, logica, normativa; illusione apollinea, una sintassi costruita su enunciati assolutamente veri perché non dicono niente (Wittgenstein docet), lingua del dovere. Il dogma è logica perversa, non-pensiero in formule spesso vaniloque o contraddittorie. Tre casi magnificano gli apparati repressivi: Miguel Serveto, dotto errante, in mano all'ecclesiocrate Calvino; un vecchio mugnaio friulano; e l'ex domenicano fuoruscito Giordano Bruno; colpevoli d'avere pensato extra fines, esalano l'anima nel rogo.