Laurie Anderson presenta all’Auditorium Parco della Musica “The End of the Moon”, il secondo progetto all’interno di una trilogia che racchiude storie, canzoni e musica collocandole in una ambientazione intimista, avvalendosi in minima parte dei consueti supporti tecnologici. La musica per violino ed elettronica crea una sorta di “duetto” tra la parola e la sua incofondibile firma sonora. Seguendo cronologicamente il primo lavoro della trilogia ovvero “Happiness” (2002), nel quale la cantante ci racconta le sue esperienze a New York lavorando in un McDonalds o vivendo in una fattoria Amish, il nuovo album ne delinea la recente ricerca ed esperienza. In parte documentazione di un viaggio, in parte contenitore di sogni, storie e teorie personali, “The End of the Moon” indaga le relazioni tra guerra, estetica, spiritualità e consumismo. Laurie Anderson immagina questa trilogia da solista come una sorta di “poema epico” che anela a rappresentare in un grande quadro la cultura contemporanea americana. Per il suo nuovo lavoro l’artista ha approfondito una domanda interessante: “Chi ti ha insegnato in cosa consiste la bellezza?”, incapace di dare una risposta si è impegnata nella sua ricerca. Ha iniziato scavando nel concetto comune di “bellezza”  imbattendosi in una catena di fisiche e filosofiche esplorazioni del mondo naturale. Oltre ad i suoi numerosi viaggi come prima artista residente presso la NASA la Anderson ha dato il via ad una serie di passeggiate, che si prolungano per più giorni, includendo Grecia, Francia, Inghilterra e Sri Lanka.
Committenti: BITE ’05 Barbican, London; Cal Performances, University of California, Berkeley, CA; University of Florida Performing Arts, Gainesville, FL; Society for the Performing Arts, Houston, TX; Auditorium Parco della Musica, Roma.