Il Suono Sospeso. Avanguardia e sperimentalismo negli anni ’60

Domenica 20 Ottobre 2013
h. 21:00
Il Suono Sospeso. Avanguardia e sperimentalismo negli anni ’60

Fondazione Musica per Roma in coproduzione con Accademia Nazionale di Santa Cecilia
in collaborazione con Fondazione Romaeuropa Festival e Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico

“L’avanguardia agita una poetica, rinunciando per amor suo alle opere, e produce piuttosto manifesti, mentre lo sperimentalismo produce l’opera e solo da essa estrae o permette poi che si estragga una poetica. Lo sperimentalismo tende a una provocazione interna al circuito dell’intertestualità, l’avanguardia a una provocazione esterna, nel corpo sociale.”
Il progetto de Il Suono Sospeso parte proprio da questa famosa definizione di sperimentalismo e avanguardismo nell'ambito della cultura degli anni sessanta di Angelo Guglielmi (eccezionalmente in scena per l'opera di Berio ) ripresa da Umberto Eco. Accostare due personaggi come Luciano Berio e Luigi Nono, innovatori per la cultura musicale europea del XX secolo, con l'ascolto (e la visione) di due lavori fondamentali del 1965 entrambi legati alle poetiche del Gruppo 63 (Sanguineti per Berio, Balestrini per Nono) offrirà al pubblico romano la possibilità di capire la passione sperimentalista che caratterizza l'estetica di Berio e l'ardore avanguardista dell'impegno politico di Nono.
Laborintus II tra i capolavori assoluti del Maestro ligure è un lavoro di “ricerca fonica estrema”, così creato grazie all'utilizzo della musica concreta, popolare e free jazz. Perché “a volte le parole isolate e le frasi devono essere considerate come entità autonome, altre volte invece vanno ascoltate come parte della struttura sonora concepita come un tutto” (Luciano Berio).
A floresta é jovem e cheja de vida concepita tra il '65 e il '66, di rara e difficile esecuzione riflette l'esperienza della partecipazione sociale alle lotte di liberazione anti-imperialistica di quegli anni: “Vogliono incendiare la foresta e farci uscire allo scoperto, ma non possono distruggerla perché la foresta è giovane e piena di vita” un testamento di quella poetica illuminata dall'impegno politico che ha caratterizzato la vita di Luigi Nono.