Editori Laterza e Fondazione Musica per Roma, presentano
L'Italia dell'Ottocento, percorsa dal sogno del riscatto e dell'unificazione, è anche l'unico paese europeo in cui alcuni dei più grandi poeti scrivono in dialetto anziché nella lingua nazionale. Giuseppe Gioachino Belli è uno di loro: i suoi 2279 sonetti romaneschi non sono soltanto un capolavoro della nostra letteratura, ma una straordinaria fonte per lo storico, che accompagnato dal Belli può addentrarsi fra i vicoli della Roma papalina e ascoltare la voce del suo popolo analfabeta.
Alessandro Barbero insegna Storia medievale presso l'Università del Piemonte Orientale, sede di Vercelli