La strage di San Bartolomeo è il più celebre episodio delle guerre civili e religiose del Cinquecento. L’assassinio di migliaia di protestanti disarmati da parte di civili e militari cattolici, nell’agosto 1572, ha aperto un dibattito inesauribile per individuare le cause, i responsabili politici e morali, gli esecutori. Gli intellettuali illuministi videro in esso l’epitome degli orrori provocati dal fanatismo e dal pregiudizio. All’epoca, le reazioni all’evento furono però differenti. Da tutta Europa giunsero congratulazioni al giovane re Carlo IX, che si assunse la responsabilità politica della strage. Il papa fece coniare una medaglia commemorativa e commissionò a Giorgio Vasari degli affreschi celebrativi. La strage di San Bartolomeo solleva interrogativi di stringente attualità sulle relazioni tra religione e politica, le radici dell’intolleranza, le forme materiali e simboliche della violenza e della repressione del dissenso.