Fondazione Musica per Roma presenta
Dopo le precedenti esperienze con i Klezroym e i due brillanti lavori con la Tzadik, l’etichetta newyorchese di John Zorn, il sassofonista, clarinettista e compositore romano approda questa volta in sestetto al suo sesto disco da solista entrando nella prestigiosa scuderia del Parco della Musica Records. “Sephirot” è questo il titolo del nuovo album, è un progetto ispirato alla simbologia dell’albero della vita secondo la Kabbalah e la mistica ebraica, un viaggio dentro la struttura del mondo divino a livello mistico, ma anche un viaggio dentro gli stati d’animo dell’essere umano. Le sephirot sono infatti i dieci principi basilari che ritroviamo sia nel mondo divino che nella psicologia umana. Sono strutturate come un grande albero e sono collegate tra loro in modo magico attraverso ventidue canali, 22 come le lettere dell’alfabeto ebraico Questo mondo magico e metafisico ha dato ispirazione a dieci brani originali dalle forti sonorità elettriche che combinano l’energia e la passione del rock con la profondità e la raffinatezza del jazz. centrale nel progetto il suono del fender rhodes, il mitico piano elettrico che ha caratterizzato a partire dagli anni Sessanta molta storia del rock, ma anche del jazz L’ispirazione insomma è quella del jazz elettrico alla Miles Davis di “Bitches Brew” e “In a Silent Way”, per intederci, fino alle sonorità attuali dell’Electric Masada e di The Dreamers di John Zorn, formazioni chiave dell’incontro tra musica ebraica e jazz elettrico.