Una produzione Fondazione Musica per Roma
in collaborazione con Centro per il Libro e la Lettura, Radio3
La traduzione è il sistema circolatorio delle letterature del mondo, scriveva Susan Sontag, perché la letteratura, a pensarci bene, non è un’arte universale come la pittura, è più come la musica, per raggiungere i suoi lettori ha bisogno di un interprete, altrimenti le sue note restano mute. E se l’interprete non conosce bene la musica o è stonato, sono guai per tutti: scrittori, editori e lettori. E allora come si traduce un libro? Be’, non è facile. Secondo Fruttero e Lucentini, che in questo campo la sapevano lunga, bisogna essere, insieme e a freddo, Napoleone e il suo più infimo furiere, bisogna dominare non una lingua ma un’intera cultura, un intero mondo, un intero modo di vedere il mondo, e poi bisogna scomparire nell’ombra perché il massimo trionfo del traduttore è che i lettori nemmeno si accorgano della sua esistenza. Oggi, per una volta, puntiamo i riflettori su questi sconosciuti e cerchiamo di scoprire da dove vengono e come lavorano. Scopriremo insieme anche la storia dei libri che leggiamo, di come sono nati e cambiati nel lungo viaggio dallo scrittore al loro autore “in seconda”, da altre culture alla nostra.