Dopo l’emozionante esibizione al Festival di Sanremo e i concerti di aprile in Sala Sinopoli (sold out) e di maggio in Sala Santa Cecilia, Ezio Bosso torna all’Auditorium Parco della Musica con il suo disco d’esordio “The 12th Room”, un concept album composto da due CD: un primo disco con quattro brani inediti e sette di repertorio pianistico e un secondo disco contenente la Sonata No. 1 in Sol Minore che simboleggia la dodicesima stanza. «Questi brani, come sempre nelle mie scelte, rappresentano un piccolo percorso meta narrativo. C’è una teoria antica che dice che la vita sia composta da dodici stanze, nessuno può ricordare la prima stanza perché quando nasciamo non vediamo, ma pare che questo accada nell’ultima che raggiungeremo. E quindi si può tornare alla prima. E ricominciare». Bosso ha studiato composizione e direzione d’orchestra all’Accademia di Vienna, ha diretto orchestre prestigiose come la London Symphony Orchestra, The London Strings, l'Orchestra del Teatro Regio di Torino e l'Orchestra dell'Accademia della Scala. Ha composto musica classica, colonne sonore per il cinema (“Io non ho paura” di Salvatores, “Rosso come il cielo” di Bortone), per il teatro (per registi come James Thierrèe) e la danza (per coreografi come Rafael Bonchela) fino a scrivere sperimentazioni con i ritmi contemporanei. Dal 2011 convive con una malattia neurodegenerativa progressiva. Si esibisce con il suo “amico” Pianoforte Gran coda Steinway & Son della collezione Bussotti-Fabbrini, appositamente preparato sulle specifiche del Maestro da Piero Azzola e utilizza uno sgabello versatile e di supporto, chiamato “12”, nato dalla collaborazione con l’architetto Simone Gheduzzi.