Fondazione Musica per Roma presenta
Prima assoluta
Ascanio Celestini si esibisce nell’inedita veste di cantautore impopolare: storie cantate o canzoni dette in musica per riflettere sulla realtà di oggi. “Tre anni fa abbiamo incominciato a scrivere canzoni. Stavamo lavorando allo studio per uno spettacolo che parlasse di precarietà e lavoro nei call center, Appunti per un film sulla lotta di classe. (…) Un mese prima del debutto ci hanno chiesto di partecipare al concerto del primo maggio in piazza San Giovanni e invece di portare un pezzo di teatro abbiamo pensato di lavorare su un testo che avevo scritto qualche mese prima, un racconto, e cambiarlo, raccontarlo cantandolo. Così è nata “La Rivoluzione”. Poi alla fine del mese è incominciata la tournée. Girando abbiamo scritto altri racconti e altre canzoni (…) Poi è venuto il disco “Parole Sante” (…) Da allora abbiamo continuato a scrivere. E non lo so se si tratta di storie cantate o di canzoni dette in musica (…) Credo che al di sopra dei mezzi esista un solo linguaggio che è fatto di letteratura. Una letteratura che si da nella scrittura e nell’oralità ma che soprattutto procede dall’esperienza e torna nell’esperienza. In mezzo ci sono gli individui che si servono degli strumenti che imparano a usare, ma che sono soltanto strumenti, giochi. In mezzo c’è indifferentemente la musica o il teatro, il cinema o i libri. In mezzo c’è il mezzo”. Ascanio Celestini