La Guerra Civile americana era “civile” solo per gli unionisti del nord, che ritenevano gli Stati Uniti una nazione indivisibile e i secessionisti traditori dei loro concittadini e del governo legittimo. Per i dirigenti del sud si trattava invece di una guerra fra gli stati o per l’indipendenza meridionale; per loro gli Stati Uniti erano ancora una confederazione oppure, per alcuni, contenevano non una ma due nazioni distinte. E poi c’era il terzo protagonista del conflitto, gli afro-americani in gran parte schiavi, il 15% della popolazione; per loro quella era la guerra per l’abolizione della schiavitù. Che la guerra dovesse essere questo non era chiaro all’inizio delle ostilità, lo divenne più tardi per ragioni militari, per l’attivismo politico degli abolizionisti neri e bianchi e infine per la conversione alla causa del presidente Lincoln. La conquista della libertà nera fu il risultato più drammatico della guerra, così sconvolgente che i suoi effetti hanno continuato a farsi sentire fino a oggi.