Fondazione Musica per Roma presenta
Rayahzone ha origine nel respiro della musica sufi. Immergendosi nell'inebriante atmosfera dei canti sufi, Ali e Hèdi Tabet ci invitano al viaggio con la complicità di un terzo ballerino, Lionel About e di cinque cantanti sufi tunisini. Il loro obiettivo non è semplicemente allestire un discorso coreografico ma mettere a confronto tre diverse entità - morte, ragione e follia - rappresentate da ciascuno dei tre danzatori, dando luogo a una sorta di trascendenza spaziale e temporale. “Ciò che conta soprattutto è che ci sia un incontro”, spiegano i due all’unisono. “La scrittura della coreografia nasce dall’interazione dei tre corpi, ciascuno mosso da un impulso diverso”. Ma lo spettacolo è anche un incontro con la musica sufi. Con cinque strumentisti che suonano dal vivo, la musica ha un ruolo chiave nella creazione della pièce.