Ali torna nella terra dei suoi avi, a riscoprire le sue origini.
'Sono africano, l'Africa è la mia terra. Da lì veniamo'.
Sta nelle strade, va negli ospedali, incontra i bambini. Decide di poter trasmettere
quello che ha visto ai neri d'America, agli emarginati, a quelli senza sussidi che non
hanno coscienza di se stessi. Vuole stare in mezzo ai drogati, ai disperati, alle
prostitute. Questo racconta ai giornalisti".
E da lì parte il racconto di FEDERICO BUFFA, giornalista sportivo che si è imposto
all'attenzione del pubblico per la straordinaria capacità di raccontare le storie dei
campioni e degli eventi sportivi.
Un narrazione sincopata, tenuta “sulle corde” da una serrata partitura musicale
scritta ed eseguita al pianoforte da Alessandro Nidi e ritmata dalle percussioni di
Sebastiano Nidi, all'interno della cornice visionaria della regista Maria Elisabetta
Marelli.
"Ali dopo quella lunga notte a Kinshasa si sente finalmente libero, ha un sogno
nuovo in cui credere.
E' libero perfino di rappresentare l'America: l'America è tutta per lui. Il mondo intero
lo è.
La storia della dittatura di Mobutu sarà ancora lunga, ma all'alba di quel nuovo
giorno i congolesi festeggiano come in una purificazione, colmi di speranza e grati a
quell'uomo che da solo aveva sconfitto il sistema".
A night in Kinshasa
FEDERICO BUFFA
(Milano, 28 luglio 1959) è un giornalista, e telecronista sportivo
italiano.
Oltre alla sua attività di telecronista di basket e commentatore sportivo, Buffa ha
condotto alcune trasmissioni antologiche sempre a tema sportivo, nelle quali ha
dimostrato - secondo Aldo Grasso - di "essere narratore straordinario, capace di fare
vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni" in
possesso di uno stile avvolgente ed evocativo.