Fondazione Musica per Roma presenta
Dopo il fortunato lavoro dedicato a Fela Kuti e la recente esibizione al festival di Glastonbury (unica band italiana 2013), la Classica Orchestra Afrobeat ha scelto come secondo capitolo della sua produzione discografica un'opera epica risalente all'ultimo impero africano, sopraffatto dal colonialismo francese sul finire del XIX secolo. Il valore storico e culturale dell'operazione fa eco all'originale arrangiamento musicale che coglie la magia dell'incontro tra due musiche antiche, quella tradizionale africana e quella colta europea. L'ensemble da camera emilianoromagnolo, diretto da Marco Zanotti, utilizza strumenti barocchi come il clavicembalo e la viola da gamba a fianco ad una sezione di legni, archi, percussioni e persino un'ocarina. L'antico canto mandingo è affidato alla "voce d'oro della Guinea" Sekouba Bambino, un'autentica leggenda vivente per tutti gli amanti della musica africana. Il narratore dell'opera (in lingua francese sopratitolata in italiano) è invece il maliano Baba Sissoko, anch'egli appartenente alla reale dinastia dei griot, gli antichi cantastorie africani.